
Il libretto di risparmio è stato per decenni uno degli strumenti di risparmio preferiti dagli italiani, simbolo di sicurezza e affidabilità. Tuttavia, negli ultimi mesi, diversi casi di risparmi scomparsi hanno messo in allarme i titolari di libretti, facendo emergere la necessità di maggiore attenzione e informazione su questo prodotto bancario. In questo articolo analizzeremo cosa sta succedendo, quali sono i rischi, come tutelarsi e quali alternative valutare per mettere al sicuro i propri risparmi.
Cos’è il libretto di risparmio e come funziona
Il libretto di risparmio è uno strumento finanziario emesso da banche e Poste Italiane che consente di depositare somme di denaro, prelevarle e, in alcuni casi, ottenere un piccolo rendimento sotto forma di interessi. Esistono due principali tipologie di libretti: il libretto nominativo, intestato a una o più persone, e il libretto al portatore, ormai in via di estinzione a causa delle normative antiriciclaggio.
La gestione del libretto è molto semplice: ogni operazione di versamento o prelievo viene annotata sul documento cartaceo o, nel caso dei libretti digitali, registrata elettronicamente. Il libretto viene spesso utilizzato per piccoli risparmi, per i minori o come strumento per la gestione di somme di denaro non destinate a investimenti rischiosi. La sua popolarità deriva proprio dalla percezione di sicurezza e dalla facilità d’uso.
Negli ultimi anni, però, le banche hanno progressivamente ridotto i servizi collegati ai libretti, spingendo i clienti verso soluzioni più moderne come i conti correnti online. Nonostante ciò, milioni di italiani continuano a detenere libretti di risparmio, spesso con somme anche rilevanti.
I recenti casi di risparmi scomparsi: cosa è successo
Negli ultimi mesi, sono emersi diversi casi di risparmiatori che hanno visto sparire i propri soldi dai libretti di risparmio, in particolare presso Poste Italiane. Le segnalazioni riguardano soprattutto libretti dormienti, ovvero quelli sui quali non vengono effettuate operazioni da molti anni. In altri casi, i titolari si sono accorti della scomparsa del saldo solo dopo aver tentato di riscuotere le somme depositate.
Le cause principali di questi episodi sono riconducibili a diversi fattori. Il primo è la normativa sui rapporti dormienti: la legge italiana prevede che, dopo 10 anni di inattività, i rapporti bancari e postali vengano estinti e le somme trasferite a un fondo gestito dallo Stato. Questo meccanismo, pensato per evitare il proliferare di depositi dimenticati, può però colpire anche chi, in buona fede, non effettua movimenti per lungo tempo.
In altri casi, la scomparsa dei risparmi è dovuta a errori amministrativi, smarrimenti o problemi tecnici. Non sono mancati, inoltre, episodi di truffe o furti d’identità, in cui malintenzionati sono riusciti a svuotare i libretti approfittando della scarsa vigilanza o delle debolezze nei sistemi di sicurezza.
Cosa prevede la legge sui libretti dormienti
La normativa italiana prevede che i rapporti di conto corrente, libretti di risparmio e altri strumenti finanziari sui quali non vengono effettuate operazioni per 10 anni siano considerati “dormienti”. Dopo questo periodo, la banca o Poste Italiane è tenuta a inviare una comunicazione all’ultimo indirizzo conosciuto del titolare, avvisandolo della situazione e invitandolo a effettuare un’operazione per riattivare il rapporto.
Se il titolare non risponde o non effettua alcuna operazione, il rapporto viene chiuso e le somme trasferite al Fondo Rapporti Dormienti, gestito da Consap per conto dello Stato. Da questo momento, il titolare ha 10 anni di tempo per richiedere la restituzione delle somme, presentando la documentazione necessaria. Trascorso anche questo termine, il diritto si prescrive e i risparmi vengono definitivamente acquisiti dallo Stato.
È importante sottolineare che la normativa si applica anche ai libretti postali, non solo a quelli bancari. Inoltre, anche una semplice operazione di prelievo o versamento, o la richiesta di informazioni sul saldo, può essere sufficiente per mantenere attivo il rapporto e scongiurare la sua estinzione.
Come tutelarsi e quali alternative valutare
Per evitare di incorrere in brutte sorprese, è fondamentale tenere monitorata la situazione dei propri libretti di risparmio. Ecco alcuni consigli pratici:
1. Effettuare almeno un’operazione all’anno: anche una semplice movimentazione del saldo è sufficiente per evitare che il libretto venga considerato dormiente.
2. Aggiornare i propri recapiti: assicurarsi che la banca o Poste Italiane disponga di un indirizzo aggiornato per eventuali comunicazioni.
3. Conservare con cura il libretto: in caso di smarrimento, è importante denunciare subito l’accaduto e richiedere il blocco del rapporto.
4. Verificare periodicamente il saldo: sia recandosi in filiale, sia tramite i canali digitali, per accertarsi che non vi siano anomalie.
Chi desidera maggiore sicurezza o un rendimento superiore può valutare alternative come i conti deposito, i buoni fruttiferi postali o i fondi di investimento a basso rischio. Questi strumenti offrono spesso condizioni più vantaggiose e una gestione più trasparente rispetto al tradizionale libretto di risparmio.
Infine, in caso di somme già trasferite al Fondo Rapporti Dormienti, è possibile presentare domanda di rimborso tramite il sito di Consap, allegando la documentazione richiesta. È importante agire tempestivamente per non perdere il diritto alla restituzione.